Santa Maria di Leuca, situata nell’estremo sud della Puglia, è una delle località marine più incantevoli del Salento. Il suo nome, di origine greca “Leukòs”, significa “bianco”, riferendosi alle sue imponenti falesie che brillano sotto il sole del mattino, segnale di terra per i navigatori che giungevano dall’est. Per i Romani, questo luogo era noto come De Finibus Terrae, “La Fine delle Terre”, l’ultimo confine del loro impero. Sul promontorio, dove un tempo si ergeva il tempio dedicato alla Dea Minerva, ora sorge la Basilica Minore, la cui facciata semplice serviva a proteggerla dalle incursioni saracene.
Santa Maria di Leuca, avvolta in leggende come quella dello sbarco di Enea o di San Pietro, si distende tra Punta Meliso e Punta Ristola. Questi due promontori offrono panorami spettacolari che abbracciano il lungomare e il Santuario, testimoni di oltre duemila anni di storia. Dalla basilica, una scalinata di 286 gradini conduce al porto, un’esperienza da non perdere. Nel mezzo, si trova una maestosa cascata, parte finale dell’acquedotto pugliese. Sul promontorio si erge anche l’imponente faro, costruito nel 1864 e alto 47 metri, il cui fascio luminoso, visibile fino a 50 km di distanza, ha salvato numerose imbarcazioni.
Santa Maria di Leuca è circondata da grotte e anfratti naturali che offrono uno spettacolo unico, dove entrare significa fare un viaggio indietro nel tempo. Tra queste spiccano le “Tre Porte”, tre grotte suggestive: la Grotta del Diavolo, accessibile dalla terraferma e che si apre sul mare; la Grotta del Soffio, dove le onde creano un effetto di soffio; e la Grotta del Gabbiano, tra le altre, esplorabili tramite escursioni in barca.